Copenaghen e il suo turismo sostenibile
La gamification come strumento di gestione dell'overtourism
Bentornato/a su “Questa è Gamification!”. Questo mese parlo di un progetto pilota da poco concluso a Copenaghen per contrastare il turismo di massa poco sostenibile. Il suggerimento del caso di studio arriva da Carlo, mio caro amico che ringrazio e che fa un sacco di cose interessanti con la sua Aziona.
Buona lettura
Nel corso degli ultimi anni le mete turistiche nel mondo hanno sempre più a che fare col fenomeno dell’overtourism: Italia, Grecia, Spagna sono solo degli esempi di nazioni le cui località di punta vengono letteralmente prese d’assalto dai turisti, creando disservizi per i locali e per i turisti stessi.
Il problema non deve essere sottovalutato. Basti pensare a Santorini, che nel corso di questa estate sta registrano più ospiti da escursioni giornaliere che residenti, tanto che il sindaco dell’isola greca ha consigliato ai cittadini semplicemente di non uscire di casa per il mese di agosto. A Barcellona, invece, potreste aver visto le immagini e i video dei residenti in protesta che sparano acqua ai turisti seduti nei ristoranti.
E’ tempo di trovare un modo per contrastare l’affluenza di massa, e a dire il vero a livello di singole città si riscontrano i primi tiepidi tentativi di gestione: Venezia ad esempio da pochi mesi ha istituito una tassa di ingresso nella città, misura che ha aumentato il flusso di denaro nelle casse comunali ma non ha limitato gli accessi nel capoluogo veneto. Barcellona e Firenze, invece, ipotizzano uno stop temporaneo agli affitti brevi, per agevolare i propri residenti a trovare affitti a prezzi non proibitivi. Questo tipo di intervento probabilmente potrebbe tamponare l’affluenza ma secondo il mio punto di vista rimane un palliativo, posticipando il problema per i mesi successivi (senza contare che costituisce un limite alla libertà dell’host, che ha magari investito i suoi risparmi e il suo tempo per crearsi una fonte di reddito che gli viene di punto in bianco negata).
L’ente del turismo di Copenaghen questa estate ha fatto un passo in più: consapevole dell’ingente numero di ingressi nella città, ha elaborato un programma per una vacanza sostenibile, sfruttando la gamification.
CopenPay
Per il mese di altissima stagione estiva (da metà luglio a metà agosto), Copenaghen ha proposto il programma “CopenPay”, iniziativa che incentiva il turismo sostenibile attraverso premi in palio per tutti i viaggiatori che mettono in pratica azioni virtuose ed ecologiche durante il loro soggiorno.
Le rewards sono in totale 24 e variano dall’ingresso gratuito ad un museo ad una birra omaggio. Distribuiti uniformemente su tutta l’area della capitale danese, danno modo al turista, tra l’altro, di visitare anche le aree meno inflazionate della città. Per ottenerli, al viaggiatore vengono proposte sfide da completare, che vertono sostanzialmente attorno a queste tre azioni:
Utilizzare le biciclette come mezzo di trasporto cittadino: la ricevuta di affitto della bici diventa un voucher per ottenere bibite gratuite
Sfruttare l’uso dei trasporti pubblici: il biglietto di bus e metro vi garantirà caffè gratis e accesso a musei
Partecipare attivamente a iniziative ecologiche e di riqualificazione urbana; attraverso i social potrete attestare il vostro impegno e ottenere ricompense. Una sessione di pulizia del canale Nyhavn, ad esempio, vi garantirà una gita in barca sostenuta da energia rinnovabile
La capitale danese da sempre è all’avanguardia nelle politiche ambientali. La città mira (anche se con fatica) a diventare la prima capitale a 0 emissioni di carbonio entro il 2025, e ha capito che una grande affluenza di turismo può essere d’aiuto per proseguire la campagna di aumento di efficienza energetica. Più persone non sono necessariamente più problemi: se incentivati dal concetto di ricompensa a seguito di un’azione specifica i turisti possono rivelarsi un’arma in più per migliorare l’ambiente urbano e ridurre i consumi energetici.
Il progetto, da poco concluso, è un pilota che si pone l’obiettivo di essere rinnovato nei prossimi anni, diffuso in tutta la Danimarca e preso d’esempio da altre nazioni. Questo approccio innovativo non solo mira a ridurre l’impatto ambientale del turismo, ma anche a educare i visitatori su pratiche sostenibili che possono adottare anche una volta tornati a casa. Se il progetto avrà successo, potrebbe rappresentare un modello replicabile in altre città afflitte dall’overtourism, contribuendo ad un turismo più equilibrato e rispettoso dell’ambiente.
Grazie per aver letto anche questo mese la newsletter.
Considero questo blog un “giardino”, un luogo dove poter tornare, coltivare i miei pensieri e farli crescere e non un “fiume” in cui le informazioni scorrono e non tornano più; spero quindi nel prossimo anno di riprendere in mano questo articolo per poterlo integrare con i risultati ottenuti da CopenPay e trarne conclusioni sull’efficacia.
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